Spettacoli a leggio

Il trattamento Ridarelli

Racconto tratto dall’omonimo romanzo contemporaneo di R. Doyle
Materne/elementari

Temi: Il racconto fantastico, il gioco, la famiglia.

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È un duro lavoro essere genitore, perché richiede molta pazienza e una buona dose di memoria di come si era quando si era a propria volta bambini. È un duro lavoro anche perché – e questo fa parte dei segreti meglio custoditi dell’universo – c’è chi controlla che i genitori svolgano bene, con pazienza e misura, il proprio ruolo. E chi non fosse all’altezza, potrebbe essere sottoposto a temibile – e terribile – Trattamento Ridarelli  (segue tuono!)!

Ma cos’è il temibile Trattamento Ridarelli (segue tuono!)? Eh… in realtà ciò che si sa ci arriva tutto dalle parole di un cane, tale Rover, che ci racconta – un po’ confusamente e inspiegabilmente, non senza vantarsi… – di come il Trattamento Ridarelli (segue tuono!) altro non sia che lo spaciàc che fa la scarpa di un genitore quando affonda dentro una cacca di cane; meglio, lo strùsc strùsc che il summenzionato genitore fa cercando di levarsela dalla scarpa; o ancora la testa che batte sul muro scivolando sulla scarpa sporca di cacca… capirete anche voi che non ci si capisce molto.

Gli unici altri elementi di cui disponiamo è che i Ridarelli sono degli esserini invisibili (ma non quando lo sfondo è viola…) che vanno di casa in casa a controllare che i genitori non siano troppo severi coi propri bimbi, che semmai somministrano la punizione, sempre – a quanto dice il cane Rover – a base di cacca di cane.

Questo è quello che noi conoscevamo prima che il signor Roddy Doyle riuscisse a raccontarci per intero questa storia in un libro edito da Salani.

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