LA GRANDE CASA
Un attore e un musicista si intrecciano con il pubblico per dipingere il quadro della nascita della nostra Costituzione. In questa avventura teatrale, il linguaggio moderno e un tocco fiabesco fanno da guida attraverso la metafora di una casa che sorge dalle macerie dopo la devastazione della guerra, rendendo così più chiari e accessibili i Principi Fondamentali della Costituzione.
La musica, elemento fondamentale di questa esperienza, prende vita in tempo reale attraverso piccoli strumenti come fisarmonica e ukulele, uniti a oggetti comuni come bicchieri, secchi e bottiglie, elaborati in tempo reale dalla musica elettronica per creare sempre nuove e inattese atmosfere sonore.
“Aggiungerei per precisione che la sovranità appartiene al popolo che, però, la esercita nelle forme e nei limiti di questa Costituzione”
“Costituzione?!” pensarono tutti, e qualcuno anche lo disse.
“Si, io userei questa parola perchè è una serie di regole che andiamo a costituire, che debbono rimanere, essere di riferimento anche per i nostri figli e per i figli dei nostri figli. E per di più, deve essere rigida, difficilmente cambiabile.”
“E Costituzione sia.”
crediti
Scritto e interpretato da Marco Artusi
Musiche originali dal vivo di Giovanni Frison
Sguardo esterno di Evarossella Biolo
Produzione Matàz Teatro
C’era una grande casa vicino alla stazione, abitata da molta gente, che durante la guerra è stata bombardata. Ridotta a macerie.
Poi, finita la guerra, tutta quella gente, decide di ricostruirla – la grande casa -, per viverci e per lavorarci. E quando si è in tanti si fa prima, ma è necessario trovare delle regole comuni non solo per ricostruire l’edificio ma anche per darsi modalità di convivenza perché altrimenti ognuno fa come vuole e diventa un casino…
Questo hanno fatto le persone che hanno ricostruito la grande casa: hanno cercato di capire quali erano i problemi, ne hanno discusso tutti insieme e poi hanno trovato delle soluzioni.
Alla fine l’edificio è diventato più bello e più grande e le persone che lo abitano hanno scritto dei principi fondamentali che li aiutano a convivere sotto quello stesso tetto.
Una metafora, una ballata per parole e musica della storia di un piccolo gruppo di persone, ambientato nell’immediato dopoguerra, per cercare di capire con esempi concreti quali problemi complessi ha dovuto affrontare la nostra prima assemblea nel costituire una Repubblica.
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